Ferragosto coi Nomadi a Ferrara

Beppe Carletti: "Sarà un 'antipasto' dei nostri 60 anni, nel segno di Augusto Daolio"

Persone: Nicola Lodi
Data:

08/07/2022

Un'immagine generica segnaposto con angoli arrotondati in una figura.

Ferrara celebra i Nomadi, che nel 2023 compieranno 60 anni di storia, e omaggia la memoria di Augusto Daolio. Dopo l'apertura della mostra dedicata al fondatore del celebre gruppo emiliano ("Augusto Daolio. Il respiro della natura", a palazzina Marfisa d'Este), il 15 agosto, alle 21, la band suonerà al parco Marco Coletta, ai piedi del Grattacielo, in un concerto gratuito, fino a esaurimento posti (2mila complessivi, infoline 0532210444).

 

"È una cosa bellissima, che fa emozionare: i quadri di Augusto e la musica che è anche sua, il 15 agosto tutti respireremo la stessa aria, sarà il massimo, sicuramente una serata da portare nel cuore, sicuramente per me, ma penso anche per molte persone che amano i Nomadi", ha detto oggi Beppe Carletti in conferenza stampa, salutando e ringraziando il vicesindaco Nicola Lodi, Nicola Borsetti dell'omonimo studio e Federico Di Marco, vicepresidente di Ultimo Baluardo (che, con il sostegno dell'Amministrazione, promuovono l'evento).

 

Nell'occasione, il 15 agosto, i Nomadi presenteranno il loro nuovo album: 'Solo esseri umani'. "Quando ci hanno proposto Ferrara abbiamo detto subito sì, è una città d'arte che 'invidio' un po' ai ferraresi, la città è bellissima, ospita già (a palazzina Marfisa d'Este) la mostra dedicata alle opere di Augusto, che hanno ricevuto - con mio grandissimo piacere - le parole di apprezzamento di Vittorio Sgarbi: sentire parlare un maestro della storia dell'arte come lui, e sentirgli esprimere parole stupende per l'arte di Augusto, mi ha commosso".

 

"Purtroppo in tanti anni di tour non si ha mai l'occasione di visitare i luoghi come si dovrebbe. E visitando Ferrara, oggi, sono rimasto a bocca aperta". Carletti ha poi ricordato i quasi 60 anni di storia del gruppo ("un traguardo che mai avrei pensato, è andato tutto bene nonostante tutto quanto ci è accaduto lungo il cammino"), nel segno di Daolio: "Ci ha legato un'amicizia trentennale. E il palco. Auguro ai giovani di poter trovare un compagno di viaggio come lui. Augusto ha sempre pensato che fossimo una famiglia. Solo così si va avanti e si costruiscono storie importanti, senza personalismi,  stando uniti, con le persone, come piace a noi. Noi siamo il nostro pubblico, non ci sentiamo altro solo perché stiamo su un palco. L'obiettivo è lasciare un bel segno, regalare messaggi di speranza (e anche 'Dio è morto' è una canzone di speranza), mettere le parole nella musica giusta, affinché arrivi al cuore".

Altre informazioni

Data pubblicazione

08/07/2022

Aggiornamento

08/07/2022 15:20