Palazzo Costabili, il suo labirinto vegetale nel nuovo volume di Ettore Selli

Dal 18 novembre nelle librerie "Labirinti italiani. Arte, storia, paesaggio e architettura nei misteriosi dedali della Penisola" edito da Pendragon

Data:

17/11/2022

Un'immagine generica segnaposto con angoli arrotondati in una figura.

Il labirinto vegetale di Ferrara - uno dei patrimoni di palazzo Costabili - torna al centro di una pubblicazione: uscirà domani infatti il nuovo libro dell'ingegnere e studioso Ettore Selli, firma di studi specifici e autore di percorsi a carattere divulgativo, dedicato proprio ai "dedali italiani".

 

Tra quelli segnalati come eccellenze italiane, per tipologia e storia, c'è proprio quello di palazzo Costabili sede del museo archeologico e 'scrigno' che ospita la straordinaria 'raccolta' dei reperti di Spina, uno dei maggiori campionari di ceramica attica del Quinto secolo al mondo e con un fondo archeologico unico, oltre ai capolavori recentemente tornati a Ferrara del Garofalo nella affascinante sala del Tesoro, decorata dallo stesso artista rinascimentale.

 

Il nuovo libro di Selli - che già aveva presentato la sua prima pubblicazione proprio a Costabili, il 17 settembre 2021, dedicata ai labirinti vegetali del pianeta - uscirà nelle librerie domani. Si intitola: "Labirinti italiani. Arte, storia, paesaggio e architettura nei misteriosi dedali della Penisola" ed è edito da Pendragon. L'autore ha indirizzato il suo approfondimento ai giardini italiani. Ne ha visitati, mappati, studiati, oltre cento tra Nord e Sud con nozioni, descrizioni, aneddoti, misure e foto in un viaggio che va dall'età del Bronzo ai nostri giorni, alla scoperta di un simbolo antico ed enigmatico che ancora oggi affascina.

 

In un'intervista a Repubblica Bologna oggi racconta: "Ho viaggiato molto, ogni labirinto descritto l'ho visitato con i miei occhi. Ho studiato molto e fatto ricerche negli archivi di stato e in biblioteche. Seguendo la mia passione ho fatto campagne fotografiche e usato strumenti digitali. A un certo punto ho deciso di fermarmi, anche nei labirinti funziona così: ci si ferma con la scoperta della via d'uscita". Il labirinto di palazzo Costabili? “Potremmo definirlo – dice – il ‘labirinto della rinascita’, risale infatti a un’epoca, gli anni ’50 del ‘900, in cui – terminata la guerra – tornava la voglia di ricostruire, rinascere, anche attraverso opere verdi capaci di esprimere le idee di bello, armonia, pace.

È uno dei primi di questo tipo, in quel periodo, ed esprime esattamente le sensazioni che quell’epoca voleva evocare. Inoltre quello di palazzo Costabili è tra i pochi esempi italiani di labirinti realizzati secondo l’architettura classica: un’unica strada che ti porta al centro, apparentemente complessa ma in realtà ad unica direzione, senza bivi o trivi”. Tecnicamente si chiama “tracciato unicursale”.

Altre informazioni

Data pubblicazione

17/11/2022

Aggiornamento

17/11/2022 13:46