Cinema. Parigi accoglie il progetto dello Spazio Antonioni di Ferrara

Il progetto, presentato a Parigi all’Istituto italiano di cultura, sarà realizzato tra fine 2023 e inizio 2024, all’attuale Padiglione di Arte Contemporanea.

Data:

28/04/2022

Un'immagine generica segnaposto con angoli arrotondati in una figura.

Oltre 500 metri quadrati di spazio espositivo, su due piani, immersi nello scenario del Quadrivio degli Angeli, affacciati sullo storico Parco Massari (che sarà apprezzabile da una nuova finestratura aperta sull'area verde) e dedicati a Michelangelo Antonioni e al fondo - conservato dal Comune di Ferrara - di circa 47mila pezzi tra foto, documenti, disegni, scenografie, oggetti, opere d'arte, testimonianze della carriera del premio Oscar ferrarese.

 

Il nuovo Spazio Antonioni di Ferrara sarà realtà, nelle previsioni, tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024 all’attuale Padiglione di Arte Contemporanea ed è stato presentato ieri sera a Parigi, in un appuntamento dedicato al grande regista, ospitato all’Istituto italiano di cultura diretto dal ferrarese Diego Marani, con la partecipazione di Vittorio Sgarbi e dell’assessore comunale Marco Gulinelli e i saluti introduttivi di Enrica Fico, regista e compagna di Antonioni.

 

Nel pubblico circa 200 persone, tanti giovani. Parigi è pronta a dare pieno supporto all’iniziativa, come ha spiegato Jean-Christophe Mikhailoff, direttore della comunicazione della Cineteca francese: “ Siamo molto felici della creazione di questo Spazio, avremo possibilità di collaborare ad esempio per le mostre temporanee, mettendo a disposizione i nostri archivi cinematografici, i più ricchi al mondo, e le testimonianze di figure vicine ad Antonioni a Parigi come Marcel Carnè e Gilles Deleuze”.

 

“Ferrara - ha detto Sgarbi - è la città che determina una condizione poetica che troviamo nelle opere di De Chirico, nelle città del silenzio di D'Annunzio, nelle ambientazioni di Antonioni. Silenzio, nebbia, meditazione muta sono elementi caratterizzanti: per questo è importante che lo Spazio sia a Ferrara come ogni altra realtà simile a chi vi è nato”. “Perché il Padiglione di arte contemporanea? - ha poi aggiunto -. La scelta è coerente con la storia di questo luogo, che ha fatto di Ferrara - per decenni e grazie all’iniziativa di Franco Farina - la capitale dell’arte contemporanea”. Per il presidente della Fondazione Ferrara Arte “lo Spazio Antonioni sarà Antonioni vivo a Ferrara, città universale. Sarà luogo vivo della memoria di uno straordinario artista. Perché i grandi artisti non muoiono mai”.

 

“Lo Spazio - ha sottolineato Dominque Paini, già direttore del Cinémathèque française e curatore della mostra “Antonioni e le arti", ospitata a palazzo dei Diamanti nel 2013 ed ‘esportata’ a Parigi, Bruxelles, Amsterdam - sarà diviso in aree che assolveranno a funzioni differenti, rivolgendosi a un pubblico diversificato e a tipi di eventi eterogenei”.

 

Il piano terra - come è stato mostrato anche con la proiezione delle planimetrie e di modelli - sarà suddiviso in sei aree: una dedicata al regista e alla sua Ferrara, una che affronterà il tema della fine del neorealismo e Lucia Bosé (tra le prime muse del regista), quindi quella riservata alla trilogia moderna e a Monica Vitti e due sale proiezioni che proporranno al pubblico estratti di celeberrimi film, come ‘Cronaca di un amore’, ‘Il Grido’, ‘L’eclisse’ e ‘Deserto Rosso’.

 

Il primo piano accoglierà invece una sala polifunzionale che potrà essere utilizzata sia per esposizioni temporanee che per proiezioni, incontri o seminari e altre due aree tematiche, una dedicata alla conquista del west, il successo negli Stati Uniti dell’autore e la sua consacrazione internazionale e una sul ritorno in Italia. Anche qui - in due differenti spazi dedicati - saranno proposti estratti di film come ‘Blow-up’, ‘Zabriskie Point’, Professione: reporter’, ‘Al di là delle nuvole’ e ‘Lo Sguardo’.

 

La firma del progetto è degli architetti Junko Kirimoto e Massimo Alvisi. “Il concept ha passato la progettazione esecutiva e ora si attende solo l'avvio dei lavori”, ha detto l’assessore Marco Gulinelli.
“Un'opportunità straordinaria non solo per esporre documenti e testimonianze di Antonioni ma per portare il suo insegnamento soprattutto alle giovani generazioni”. Nel corso della serata è stato proiettato anche il documentario di Enrica Fico "Lo sguardo di Michelangelo", in cui Antonioni interroga il Mosè di Michelangelo Buonarroti.in un faccia a faccia con la mirabile opera racchiusa in San Pietro in vincoli, a Roma.

 

All’appuntamento parigino seguirà un momento ufficiale di presentazione del progetto a Ferrara, che terrà conto anche dei contenuti emersi nella capitale francese.

Altre informazioni

Data pubblicazione

28/04/2022

Aggiornamento

28/04/2022 13:59