L'architetto Vieri Quilici: "Pronto a partecipare al rilancio della scuola di via Lana"

Quilici "Qui ho lasciato un pezzo del mio cuore"

Data:

06/02/2022

Un'immagine generica segnaposto con angoli arrotondati in una figura.

"A Ferrara c'è un pezzo del mio cuore e oggi il quartiere che progettammo oltre quaranta anni fa, intorno all'area di via Foro Boario, vive l'opportunità di rinascere, insieme alla scuola di via Pietro Lana. Poter ritornare su un progetto già realizzato, in particolare di una scuola, è un ideale tipico di un architetto. L'architettura è infatti un movimento continuo".

 

Parola di Vieri Quilici, 87 anni, il professore e architetto ferrarese figlio del giornalista Nello Quilici e della pittrice Mimì Quilici Buzzacchi e fratello del regista Folco, da anni residente a Roma ma legatissimo a Ferrara, che l'assessore Andrea Maggi, dopo il finanziamento governativo che assegna tre milioni di euro per il recupero della scuola abbandonata di via Lana, ha coinvolto in un ampio progetto di rilancio dell'ex primaria  - di oltre 40 anni di vita e realizzata proprio da Quilici.

 

La scuola - nella proposta finanziata dal governo e curata anche dall'assessore Dorota Kusiak - diventerà un centro polifunzionale per le famiglie,  un luogo di accoglienza ma anche di orientamento sui servizi presenti in città per bambini e ragazzi. Il professor Quilici  sottolinea come lo stanziamento di risorse e i prossimi lavori rappresentino anche "l'opportunità di riprendere un dialogo con tutto il quartiere".

 

"Un quartiere - dice - che è oggi a tutti gli effetti un pezzo storico della città". "Ho sempre creduto nell'attività collettiva. E l'architettura è attività collettiva. Il progettista dà forma a un'infinità di esigenze pratiche e di aspetti ideali. La progettazione esprime un'idea di comunità, guarda agli abitanti come gruppo coeso, che pensa e realizza, ed è il frutto di una maturazione pubblica. Questi aspetti, in particolare a Ferrara, sono concetti connaturati alla cultura del territorio, che hanno importanti radici storiche nel passato".

 

"Sono molto legato alla scuola di via Lana, purtroppo negli anni abbandonata e finita nel degrado.  Poter dare un contributo al suo rilancio è per me una sorpresa bellissima e un'emozione grande - rivela inoltre l'architetto -. Quel progetto è nato insieme al quartiere, è stata un'avventura unica e forse irripetibile per l'atmosfera che si viveva in quel momento, in quella fase, che era una fase costruttiva del movimento cooperativo ferrarese guidato da Adriano Ziotti, primo artefice di quel risultato.

 

La scelta dei soci fu quella di realizzare un quartiere destinato soprattutto ai giovani, alle famiglie, il più possibile vicino e integrato al centro storico. Quel progetto aveva un grande significato per me e per gli abitanti". "Quali idee ho per stimolare il rilancio? La regola fondamentale deve essere: rimanere legati a ciò che la comunità esprime. Questo quartiere ha un suo passato, una sua storia, è una voce che può farsi sentire a livello urbano". Infine un pensiero a Ferrara: " Il legame che ho con la città è un legame familiare molto forte e si rinnova ogni volta che vi faccio ritorno. A Ferrara ho la mia residenza ideale, a Ferrara ho realizzato diversi edifici, anche altre scuole. 

 

Non mi definisco romano, ma ferrarese, mi sento a casa a Ferrara. Qui ho amicizie, qui ho parenti, in un legame che continua e si rafforza nel tempo. E anche i miei figli partecipano a questa mia sensazione e a questo mio rapporto intimo con la città".

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Data pubblicazione

07/02/2022

Aggiornamento

07/02/2022 11:30