Partono i lavori di palazzo Prosperi-Sacrati, edificio cinquecentesco chiuso da 27 anni

Dopo Palazzo dei Diamanti un altro edificio storico dell’addizione erculea si avvia al pieno recupero. Il Sindaco: "Giornata storica"

Persone: Alan Fabbri
Data:

06/03/2023

Un'immagine generica segnaposto con angoli arrotondati in una figura.

Dopo la riapertura post lavori di palazzo dei Diamanti, un altro edificio storico dell’addizione erculea si avvia al pieno recupero. Sono infatti stati consegnati oggi - alla presenza del sindaco Alan Fabbri - i lavori di palazzo Prosperi-Sacrati. Era chiuso da 27 anni. L'edificio, iniziato nel 1492-93, fu fatto costruire per Francesco da Castello, medico personale (archiatra) di Ercole I d'Este, venendo completato nel 1513-1514. L’intervento partito oggi è di oltre 7milioni di euro ( 1.460.647,78 di contributi regionali per lavori post sisma, 5milioni dal Fondo Sviluppo e Coesione per la riqualificazione e rifunzionalizzazione e 600mila del Comune di Ferrara) per una durata di circa due anni e mezzo. All’avvio odierno erano presenti anche i progettisti e i rappresentanti delle imprese coinvolte, un team emiliano e lombardo con capogruppo la coop Buozzi di Parma, la Leonardo di Bologna per i restauri e iMartini di Mantova per l’impiantistica.

 

“È un giorno importante per non dire storico visto che atteso da quasi 30 anni: oggi infatti si avvia a rinascere anche uno storico palazzo da troppo tempo lasciato al degrado, nel cuore cittadino che ha fatto di Ferrara la 'prima capitale moderna d'Europa'. Sarà questa l’opportunità di avere una nuova sede museale e di attrarre nuovi visitatori e progetti, nel contesto di una nuova programmazione integrata a cui partecipano anche il ritrovato palazzo Diamanti e, poco lontano, l’atteso Spazio dedicato a Michelangelo Antonioni. A palazzo Prosperi-Sacrati si realizzerà così una nuova sede di grandissimo prestigio per potenziare ulteriormente l’offerta culturale della città. Grazie ai tecnici e a tutte le aziende coinvolte”, ha detto il sindaco Alan Fabbri, con gli assessori Marco Gulinelli e Andrea Maggi.

 

Il progetto integra i restauri delle opere interne con una nuova dotazione impiantistica e di servizi necessari alla nuova destinazione d’uso museale e la realizzazione di due collegamenti verticali alle estremità opposte del fabbricato. Centrale sarà anche la riqualificazione esterna che prevede l’ampliamento dell’area verde retrostante, con lo spostamento del muro esistente parzialmente crollato, verso l’area cortiliva più prossima alla scuola confinante. Nello spazio così acquisito sarà quindi ricompreso il varco di accesso su corso Biagio Rossetti. L’apertura si estenderà alla confinante area a nord per ottenere una “permeabilità” verso la porzione laterale più grande del parco, che si sviluppa lungo corso Ercole d’Este, anticamente parte del complesso ed oggi in uso alla scuola. A cantiere terminato il piano terra ospiterà il bookshop-biglietteria e servizi in uso al palazzo. Al piano intermedio troveranno sede alcuni uffici e sale con funzioni espositive, mentre il cuore museale sarà al piano superiore, a cui si accederà da un rinnovato scalone monumentale e da un nuovo accesso alla sinistra dell'ingresso esterno. Questo sarà il luogo espositivo per eccellenza, con la 'riabilitazione' del grande salone nobile al centro per consentire un percorso organico per chi visita le mostre.

 

“Un progetto ambizioso”, lo ha definito il professor Paolo Zermani, direttore dei lavori, “non solo perché restituirà alla città un edificio straordinario, ma anche perché nell'offrire una nuova sede al complesso sistema museale di Ferrara realizzeremo operazioni che rimetteranno in ‘circolo’ il palazzo nella sua trama urbana. E tutto questo, in una città importantissima a livello europeo per la storia dell’urbanistica, è particolarmente significativo”.

Altre informazioni

Data pubblicazione

06/03/2023

Aggiornamento

06/03/2023 14:28