A Ferrara l'esperto israeliano che ha trasformato la rugiada in metodo d'irrigazione

La sua tecnologia è stata adottata per 2mila nuovi alberi in città: "Questa realtà può essere un modello di buone pratiche da esportare”

Data:

02/03/2022

Un'immagine generica segnaposto con angoli arrotondati in una figura.

"Ferrara può essere un modello per la sua capacità di affrontare le sfide rappresentate dai cambiamenti climatici". Lo dice, nel corso della sua visita in città, Oded Distel - ex responsabile del programma nazionale israeliano per la promozione delle industrie israeliane dell'acqua e dell'energia - e oggi Ceo di Tal-ya , realtà sviluppatrice della tecnologia del cosiddetto vassoio israeliano, metodo che consente di risparmiare acqua e ottimizzare la rugiada mattutina (il nome in ebraico significa proprio 'rugiada Divina') convogliandola verso le radici.

 

Questo brevetto israeliano è applicato anche a Ferrara per le ultime piantumazioni realizzate nell'ambito del progetto Air Break, il complesso di azioni - finanziate dall'Europa con circa 4milioni di euro - che si pongono come obiettivo quello di ridurre del 25% in 3 anni l’inquinamento atmosferico nelle aree del territorio particolarmente sofferenti dal punto di vista ambientale.

 

Nel complesso sono circa 2mila le piante che, a Ferrara, saranno irrigate col metodo del 'vassoio israeliano', tra il baluardo dell'Amore, fino a San Giorgio, l'area di via Monteverdi, la fiera, il cimitero di Mizzana e via Eridano. La sperimentazione dell'efficacia di questa tecnologia coinvolge anche l'Università di Ferrara.

 

Da qui la presenza in città di Oded Distel - accolto dall'assessore Alessandro Balboni - che in questi giorni ha assistito all'installazione dei suoi 'vassoi'. Nel corso della sua visita al territorio si stanno inoltre valutando eventuali nuove sperimentazioni e collaborazioni con l'ateneo: "La nostra tecnologia - ha spiegato - consente, in un modo smart, semplice, assolutamente naturale e senza effetti negativi, di aiutare gli alberi a crescere sani, più velocemente e preserva inoltre l'acqua dagli sprechi". Nel complesso le nuove messe a dimora di alberi a Ferrara sono state, negli ultimi due anni, circa 7mila.

 

"Di fronte a sfide globali come i cambiamenti climatici, l'innalzamento delle temperature, le bombe d'acqua, alcune città, anche moderne, in molti luoghi non riescono ad essere adeguatamente resilienti. Qui a Ferrara si stanno invece mettendo in campo progetti che, nel loro complesso, sono molto significativi", ha sottolineato Distel, precisando che "qui si è scelta la direzione da intraprendere". L'esperto ha fatto riferimento anche ad Air Break. "Il progetto, parte di una più vasta strategia messa in campo dalla città, è all'attenzione di altre città a livello europeo e contribuisce a sviluppare buone prassi a favore del territorio. Buone prassi assunte anche da un confronto con i partner esteri, in uno scambio virtuoso di efficaci esperienze".

 

"Quella ambientale - ha poi sottolineato Distel - ritengo che sia la più importante missione che dobbiamo affrontare. Una missione che riguarda tutti e che richiede una vasta e forte cooperazione internazionale. Mi auguro che il mondo sia all'altezza di questa sfida. Il Covid ha mostrato con drammatica evidenza quanto la tutela della salute sia importante e quanto, per fronteggiare sfide globali, sia necessario stare uniti. Dobbiamo sviluppare un atteggiamento analogo per affrontare il tema del cambiamento climatico, includendo tutti i Paesi e tutti i settori: politica, ambientalisti, università, start up, tecnologie. Questa è la sfida delle sfide".

 

"Le parole di un'autorità del settore ambientale come Oded Distel, che ringrazio, ci incoraggiano a procedere nel percorso avviato e a continuare, con sempre maggior determinazione, a sviluppare progetti per un futuro sostenibile - dice Balboni -. Siamo felici di aver intrapreso, tra le altre, anche la sperimentazione del vassoio israeliano, nell'ambito delle molteplici azioni di Air Break: un'altra occasione per accogliere e sperimentare le tecnologie più moderne per l'ottimizzazione delle risorse e la lotta agli inquinanti.

 

Lo abbiamo fatto accogliendo in città un grande protagonista di questa metodologia nata dalla collaborazione tra la Hebrew University, il Ministero dell’Agricoltura, il Volcani Institute e la Ben Gurion University. La pianificazione delle misure spazia dalla condivisione con i cittadini al confronto con i partner esteri in un approccio che coniuga l'ascolto delle esigenze della città all'attuazione di alcune delle misure più innovative attualmente adottate, o in sperimentazione, a livello internazionale".

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Data pubblicazione

02/03/2022

Aggiornamento

02/03/2022 14:16