Silvano Cavicchi, l'artista 99enne ancora in attività

Sindaco: Affascinato dalla sua storia e dal suo genio, conto di incontrarlo presto"

Data:

01/10/2021

Un'immagine generica segnaposto con angoli arrotondati in una figura.

"L'arte per me è tutto". A parlare è il decano degli artisti ferraresi, Silvano Cavicchi, 99 anni compiuti e ancora fervente di attività artistica ("Ho sempre avuto bisogno di fare qualcosa"), tanto da aver appena realizzato, tra le altre cose, un San Sebastiano per una mostra prevista la prossima primavera. Ieri nella sua casa-laboratorio Cavicchi ha ricevuto la visita dell'assessore Marco Gulinelli e dello storico dell'arte Lucio Scardino. E il sindaco Alan Fabbri - congratulandosi con il decano degli artisti ferraresi - dice: "Conto di incontrarlo presto, sono affascinato dalla sua storia e dal suo genio, la sua arte è un patrimonio della città".  


"Un onore esserci, poterla incontrare e vedere da vicino il fascino della sua attività", ha detto l'assessore rivolgendosi a Cavicchi, mentre Scardino ha ripercorso con l'autore le tre fasi del suo excursus artistico: una prima fase post-impressionista, poi una  surrealista fortemente incentrata sui temi naturalistici, anche trasfigurati. E una terza fase, attuale, poeticamente astratta e geometrica, che l'autore porta avanti da 13 anni, lavorando su carta installata su pannello.

 

Sono opere la cui anima geometrica richiama la scuola di Kandinskij. Classe 1922,  Cavicchi, dopo il Dosso Dossi, il perfezionamento sull'ornato, ha disegnato le cartoline e gli annulli postali per le emissioni ufficiali del Circolo Filatelico Ferrarese, ha illustrato, tra le altre cose, anche il Vocabolario della lingua ferrarese di Sacchi-Martin (1977) e "Logica del caos", raccolta di poesie di Gianni Goberti, oltre alla sua intensa attività pittorica e a quella di disegnatore tecnico alla Montedison.

 

Forse anche da qui è nata quella geometria oggi ben evidente nei suoi lavori. La sua prima mostra risale agli anni '50, fu allestita a Palazzo Crema. L'artista infonde inoltre nelle sue opere una profonda anima ferrarese: nel salone della sua casa-laboratorio un magnifico quadro che raffigura dei fossili porta, nell'angolo in basso a sinistra, le sagome degli affreschi del Salone dei Mesi di Schifanoia.

 

E in un altro dipinto è il Po ad essere al centro dello sguardo e del pennello dell'autore: vi si riconosce il faro di Pila, lo sbocco del Grande fiume verso il mare, legni e sedimenti sulle rive, in un'atmosfera fortemente evocativa di colori e atmosfere della bassa padana: "Amo lavorare e ogni giorno è un creare", dice. Cavicchi ha saputo, inoltre, unire la propria arte all'attualità, utilizza il computer nella sua attività creativa ed è anche attivo su Facebook. "La sua opera - ha detto Scardino - ha saputo fondere tradizione e modernità e rappresenta uno straordinario patrimonio per la nostra città".

Altre informazioni

Data pubblicazione

01/10/2021

Aggiornamento

01/10/2021 15:10