Torna in Santa Maria della Consolazione la Madonna col Bambino miracolosa e altre opere

La chiesa di Santa Maria della Consolazione ritrova alcune opere particolarmente significative

Data:

10/11/2022

Un'immagine generica segnaposto con angoli arrotondati in una figura.

Dopo i lavori e la riapertura, la chiesa di Santa Maria della Consolazione (via Mortara, 92) ritrova alcune opere particolarmente significative per la storia del tempio, che saranno anche restaurate.

 

La giunta - su proposta dell’assessore Marco Gulinelli - ha infatti approvato questa settimana lo schema di contratto per il deposito quinquennale di due quadri di proprietà della Provincia e storicamente collocati nella chiesa.

 

Si tratta di una icona bizantineggiante raffigurante la Madonna col Bambino, di autore ignoto (tempera su tela, di dimensioni 76,5 x 55,5 centimetri) e di una “Santa Margherita” eseguita negli ultimi anni del cinquecento da Giacomo Bambini (olio su tela, 191x119 centimetri). Quest’ultima è una copia da un celebre quadro di Giovanni Battista Benvenuti, detto l’Ortolano, oggi conservato nei Musei Statali di Copenaghen.

 

Il primo dipinto, la Madonna col Bambino, è ritenuta dalla tradizione, seppur con ridipinture e alterazioni, l’antica tavola venerata nella chiesa dal 1516 e considerata miracolosa dal 1189. All'origine della storia della chiesa vi è infatti un miracolo che sarebbe avvenuto nel luogo di fondazione: un nobile ferrarese che si recava in un suo podere fuori città (molto prima che venissero costruite le mura cittadine e quando il nucleo centrale di Ferrara era ancora molto più a sud) venne raggiunto da alcuni banditi e si affidò alla Santissima Vergine.

 

Rimasto illeso tornò sul luogo con una tela della Vergine che collocò proprio in quel punto. Nel 1189 sul sito venne edificato un piccolo oratorio per proteggere l'immagine alla quale col tempo vennero attribuite numerose guarigioni miracolose e grazie concesse. Il duca Ercole I d'Este venne sollecitato a finanziare la costruzione di una chiesa adiacente l'oratorio e il 5 aprile del 1501, alla sua presenza, venne posta la prima pietra.

 

“Santa Maria della Consolazione, dopo i lavori ritrova così alcuni dei propri simboli sacri che ne decretarono la nascita. Grazie alla collaborazione con la Provincia e all’impegno dei frati di Santo Spirito”, dice l’assessore Gulinelli, spiegando che una terza opera - un quadro ad olio raffigurante il beato Giacomo Filippo Bertoni da Faenza (autore ignoto, datato 1764) - sarà collocata al di sopra dell’altare laterale e sarà protetta da una teca in legno anche sul retro, per impedire il contatto del dipinto col muro e preservarlo dall’umidità.

 

Il Comune, in accordo con la Soprintendenza, sosterrà, prima della traslazione delle opere, alcune necessarie operazioni di restauro conservativo. Il cronoprogramma delle fasi che porteranno all'esposizione dei quadri in Santa Maria della Consolazione prevede quindi: la firma dell'atto di deposito, il conseguente avvio dei restauri e, successivamente, la ricollocazione delle opere.

 

Santa Maria della Consolazione è uno degli edifici più interessanti e forse meno conosciuti dell’Addizione Erculea, progettato da Biagio Rossetti e costruito tra il 1501 e il 1524. È di proprietà del Comune: il 29 ottobre 2021 ha riaperto i battenti per la presentazione della fine dei lavori. L’intervento è stato finanziato con fondi regionali post sisma (1,130 milioni di euro), fondi comunali (150mila euro) e 700mila euro del Ducato estense.

 

L’importo lavori complessivo è stato di circa 2.2milioni di euro per quasi due anni di lavori (iniziati nel settembre 2019 sono terminati a ottobre 2021). La chiesa è in gestione ai frati francescani del convento di Santo Spirito.

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Data pubblicazione

10/11/2022

Aggiornamento

10/11/2022 11:09