L'omaggio a due secoli di arte ferrarese, libro e mostra di Giuliano Trombini

L’annuncio del professor Scardino ai Caffè letterari estensi: “Assoluto protagonismo della nostra città nel panorama nazionale e internazionale”.

Data:

22/01/2023

Un'immagine generica segnaposto con angoli arrotondati in una figura.

Un viaggio nell’arte ferrarese tra Otto e Novecento, attraverso i ritratti di cento autori che hanno fatto la storia non solo locale ma spesso anche nazionale e internazionale (come Antonioni, Rambaldi, Boldini, De Pisis, Mentessi, Ferraguti, Funi, Previati, Minerbi).

 

A firmare questo itinerario per immagini è l’artista Giuliano Trombini, che - per le edizioni La Carmelina - ha pubblicato un “taccuino” di ritratti dal titolo: “Cento artisti ferraresi”. Il volume si associa a una mostra che sarà inaugurata il primo febbraio, alle 18, alla galleria del Carbone (via del Carbone, 18). Ad annunciare la novità, l’altra sera, è stato lo storico dell’arte Lucio Scardino, all’hotel Astra per un nuovo appuntamento del Caffè letterario estense moderato dal giornalista, poeta e scrittore Riccardo Roversi.

 

Scardino ha preso proprio le mosse dai dipinti pubblicati da Trombini nel suo libro, presentato in anteprima, e ha passato in rassegna alcuni degli autori più noti di circa duecento anni di storia ferrarese, anche con aneddoti sulla vita. Si scopre così che uno dei più grandi frescanti novecentisti come il ferrarese Achille Funi era uno “Straordinario appassionato di cinema e, come mi rivelò personalmente Felicita Frai nel corso di un’intervista che mi rilasciò, vedeva almeno un film al giorno. Spesso lo si ritrovava al cinematografo, da solo, alla sera”, ha sottolineato lo storico dell’arte.

 

All’opposto, maestri senza tempo del cinema come Michelangelo Antonioni e Carlo Rambaldi nutrivano una grande passione per l’arte pittorica, come dimostrano disegni e bozzetti da loro realizzati e oggi ambitissimi. A queste reciproche ‘incursioni’ tra pittura e settima arte cinematografica Scardino ha dedicato un suo recente lavoro: “Cinema, pittura, Ferrara. Quattro artisti ferraresi prestati alla settima arte” (La Carmelina edizioni), narrando, in particolare, la storia della grande costumista Adriana Berselli, del pittore Roberto Melli, per cinque anni direttore della San Marco film, di Severo Pozzati, uno dei più importanti cartellonisti pubblicitari della prima metà del Novecento, e dello scultore, docente al Dosso Dossi, Laerte Milani.

 


Nel complesso, i cento autori omaggiati da Trombini nel suo libro - e nella mostra che si aprirà il primo febbraio - rappresentano “Un numero - ha precisato lo stesso autore - che non intende certo essere ultimativo, ma vuole essere uno spunto per ripercorrere i contributi di grandi nomi in decenni di storia”.

 

Un periodo in cui - come ha sottolineato Scardino - a Ferrara una borghesia colta incoraggiava le arti, nel segno della tradizione rinascimentale, stimolando così la nascita di artisti: "Quella classe media che a Ferrara produceva pittori come in Prussia avrebbe prodotto colonnelli" scriveva nel 1973 Sandro Zanotto in Novecento ferrarese.

 

Di questo vivo e diffuso interesse per le arti sono testimonianza “Le centomila lire (cifra importante per l’epoca) che Funi ricevette nel 1934 per affrescare, con Felicita Frai, la sala dell’Arengo di palazzo Municipale, e il grande investimento nella mostra del Rinascimento del 1933 di Nino Barbantini che accolse decine di migliaia di visitatori da tutta Europa”. Una tradizione che ritorna oggi, con il grande evento, proprio dedicato al Rinascimento, che segnerà, dal 18 febbraio, la riapertura di palazzo dei Diamanti.

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Data pubblicazione

23/01/2023

Aggiornamento

23/01/2023 11:58