A Ferrara l’ultimo grande pittore del cinema, Renato Casaro

Casaro: “Ecco le locandine che ho creato per Florestano Vancini”. Agli studenti: “Viaggiate e studiate”.

Data:

11/03/2022

Un'immagine generica segnaposto con angoli arrotondati in una figura.

Ha realizzato le locandine di film senza tempo come ‘C’era una volta in America’, ‘Balla coi lupi’, ‘Il tè nel deserto’, ‘L’ultimo imperatore’, ‘Opera’, ‘Tenebre’, ‘Papillon’. E poi, tra le altre, quelle di Bud Spencer e Terence Hill. Renato Casaro, l’ultimo grande pittore del cinema, è stato accolto questo pomeriggio alla scuola d’arte cinematografica Florestano Vancini, a Ferrara.

 

Nella sua preliminare visita al museo dedicato al grande regista ferrarese ha svelato di essere l’autore di manifesti e locandine, non solo de ‘I lunghi giorni della vendetta’, del 1967, ma anche di ‘Un dramma borghese’, entrambi del regista ferrarese Vancini (nel primo compare con lo pseudonimo di Stan Vance).

 

“Uno scoop”, lo ha definito Luca Siano, visto che – come ha sottolineato l’esperto di pittori del cinema e direttore dell'Archivio Sandro Simeoni (altro grande autore, originario del ferrarese) – la paternità di quella locandina, esposta al museo di spazio Grisù, era rimasta fino ad oggi incerta. Lo stesso Maestro ha sciolto ogni dubbio.

 

“L’ho realizzata io. È il frutto di un lavoro di ricerca particolare, usando una tecnica ‘pastellata’”, ha rivelato Casaro, svelando che l’opera non risultava firmata perché era stata inizialmente ideata in forma orizzontale e poi ‘verticalizzata’, con la conseguente rimozione di alcuni elementi, tra cui, evidentemente, la firma. 

 

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 Casaro è poi stato salutato con una grande ovazione dagli studenti della Vancini e  omaggiato dall’assessore Marco Gulinelli con una targa “per la straordinaria carriera, gli eccezionali successi e l’immancabile creatività”. “Siamo onorati di avere a Ferrara un grande Maestro, un genio assoluto”, ha detto Gulinelli, mentre per Alessio Di Clemente, direttore artistico della scuola Vancini, “la pittura del cinema esprime un ‘potere’ che spesso è più grande dei film che rappresenta, è infatti lo strumento con cui si capta l’attenzione immediata dello spettatore, lo si prende simbolicamente per mano per condurlo in sala cinematografica”.

 

“Il cinema è uno spettacolo in movimento fatto di racconto ed emozioni – ha spiegato Casaro –. La pittura cinematografica  è più della pubblicità commerciale perché ha il grande compito di generare in chi la guarda lo stesso pathos dei film, deve essere aderente al film. E perciò nasce da una ricerca sui contenuti”. “Come è cambiata la professione? Oggi con la moderna grafica si possono realizzare opere interessanti ma non si può prescindere da intuizione e preparazione storica e artistica.

 

Non basta mettere due foto con lettering interessanti. Ai miei tempi creavamo i font a mano. Suggerisco ai giovani di ispirarsi a questo antico lavoro e ai loro autori”.  Casaro ha fornito anche un altro consiglio ai ragazzi: “Viaggiate, spostatevi, uscite dalle 'culle' del quotidiano,   studiate diverse forme cinematografiche. Viaggiare, vedere, studiare sono elementi fondamentali”. 

Altre informazioni

Data pubblicazione

11/03/2022

Aggiornamento

11/03/2022 10:42