Achille Funi, grande maestro del moderno: i 50 anni dalla sua morte

A primavera 2023 una mostra nel Castello Estense con oltre 100 opere

Data:

26/07/2022

Un'immagine generica segnaposto con angoli arrotondati in una figura.

"Uno dei grandi maestri del moderno, legato alla tradizione e alle forme classiche dell'arte. Un pittore che ha aperto strade, un maestro di tanti giovani maestri".

Così il presidente della Fondazione Ferrara Arte Vittorio Sgarbi ricorda il ferrarese Achille Funi, di cui ricorrono i 50 anni dalla scomparsa, a breve al centro di una mostra di approfondimento al Mart di Rovereto (da ottobre a febbraio), dal titolo 'Achille Funi (1890-1972). Il volto il mito', che conta anche tre dipinti prestati dal Comune di Ferrara.

 

Tra qualche mese, inoltre, l'autore sarà protagonista di una antologica a Ferrara, al Castello estense, con un differente percorso espositivo, ricchissimo di capolavori, raccolti secondo una ricostruzione storica che si articola lungo l'intera vita dell'artista.

 

Funi è stato uno dei più grandi affreschisti italiani del '900, autore, tra le altre cose, dell'affascinante ciclo pittorico del 'Mito di Ferrara' della sala dell'Arengo di palazzo Municipale, giudicato uno dei più begli esempi di decorazione novecentista in Italia.

 

"La mostra a Ferrara - spiega l'assessore Marco Gulinelli - si comporrà di oltre 100 opere, è prevista in tarda primavera, e sarà articolata per sezioni: gli anni giovanili (1906-1910), Funi e il futurismo, l'epoca della 'ricostruzione' e del ritorno all'ordine, i lavori sperimentali, i capolavori del realismo magico, le opere storiche del Novecento italiano, la grande stagione della pittura murale, la maturità, il disegno. Sarà un grande omaggio della sua Ferrara a un illustre protagonista della storia artistica della prima metà del secolo scorso".

 

"Nell'ambito dell'arte moderna Boldini è la punta di diamante, ma con un fondo pieno di ferraresi importanti come De Pisis, Minerbi, Crema, Previati - spiega Sgarbi -. In questo contesto Funi non poteva mancare. Il suo insegnamento, a Brera, è stato quello più aperto alle giovani generazioni. Era un maestro, un pittore che ha aperto la strada, ad esempio, a Valerio Adami, uno dei pittori importanti, del nostro tempo, a Parigi".

"Nella ricorrenza di questo anniversario lo celebriamo, in coerenza con le due grandi direttrici che ho dato alla programmazione culturale: la valorizzazione, al massimo, della pittura di Ferrara e dei grandi artisti ferraresi tra Otto e Novecento e - per quanto riguarda l'arte antica - la mega-mostra sul Rinascimento a Ferrara, che segnerà la riapertura di palazzo dei Diamanti. Non c'è miglior modo per riaprire palazzo dei Diamanti che quello di farlo con una grande mostra dedicata ai pittori del Rinascimento, a 90 anni da quella del 1933".

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Data pubblicazione

27/07/2022

Aggiornamento

27/07/2022 12:15