Ferrara e il suo ghetto ebraico in onda su Rai3

In onda mercoledì 20 marzo su Rai3 alle 13:15 nella nuova puntata di “Passato e Presente”, condotto dal giornalista Paolo Mieli. Replica la sera su Rai Storia.

Data:

18/03/2024

Un'immagine generica segnaposto con angoli arrotondati in una figura.

Ferrara e la storia del suo ghetto saranno al centro della nuova puntata di “Passato e Presente”, condotto dal giornalista Paolo Mieli, che andrà in onda mercoledì 20 marzo su Rai3 alle 13:15 e in replica su Rai Storia la sera alle 20:30.

 

Il programma di approfondimento storico quotidiano prodotto da Rai Cultura si propone di raccontare i grandi e piccoli eventi e i personaggi che hanno segnato la storia del mondo in tutte le epoche per fornire strumenti di conoscenza del tempo in cui viviamo.

 

A partire dal XIII secolo, a Ferrara si insedia una comunità ebraica che conosce la sua epoca d’oro durante il ducato degli Este, in particolare con il governo di Ercole I che accoglie gli ebrei della diaspora spagnola e portoghese dopo il decreto dell’Alhambra del 1492 e la cacciata degli ebrei dalla penisola iberica. Una storia che sarà ripercorsa da Paolo Mieli e dalla professoressa Chiara Mercuri – anche grazie a immagini fornite dall’Archivio di Stato di Ferrara – a “Passato e Presente”.

 

A impreziosire la puntata, gli interventi della storica e architetta Laura Graziani Secchieri e del direttore del MEIS Museo dell’ebraismo e della Shoah, Amedeo Spagnoletto, mentre verranno mostrati per la prima volta i volumi relativi alla Bibbia Spagnola e il primo volume dell’Enciclopedia ebraica, entrambe realizzate a Ferrara conservate presso la biblioteca comunale Ariostea. 

 

In città la comunità ebraica, pienamente integrata, diventa un forte elemento  di sviluppo economico, protagonista della vita culturale e scientifica. La città  estense diventa per gli ebrei il “porto sicuro” dove attracca la nave che ha  attraversato il mare in tempesta raffigurata nel frontespizio della Biblia Española, uscita dai torchi ebraici a Ferrara nel 1553. A finanziare l’impresa è un personaggio affascinante, una donna, Grazia Nasi, “donna Grazia”, brillante imprenditrice portoghese convertita con il nome di Beatrice De Luna, ma in segreto, sempre aderente alla religione ebraica. Donna Grazia risiede a Ferrara solo pochi anni diventando però un punto di riferimento per la comunità, agendo in favore dei convertiti per forza - i cosiddetti marrani - e aiutandoli a ritrovare la loro vera ed originaria identità.

 

La fase più felice della comunità ebraica di Ferrara dura quasi un secolo, fino a quando, con l’avvento della  Controriforma e il ritorno del Ducato di Ferrara allo Stato della Chiesa, l’atteggiamento verso gli ebrei cambia radicalmente. Nel 1624 in seguito  all’Editto di Urbano VIII anche a Ferrara gli ebrei vengono rinchiusi in un ghetto stretto intorno alla Sinagoga. Nonostante le pesanti restrizioni imposte alla comunità, il ghetto si presenta come luogo tutt’altro che alienante e depresso, ma dinamico e produttivo e contribuisce sensibilmente allo sviluppo economico e intellettuale della città. L’operosità e l’intraprendenza economica e culturale degli ebrei del ghetto di Ferrara può essere simbolicamente riassunta da un altro evento significativo: la realizzazione – di fatto coeva a quella degli Illuministi, a metà del XVIII - dell’Enciclopedia ebraica, a cura del ferrarese Isacco Lampronti, rabbino, medico e filosofo. 

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Data pubblicazione

19/03/2024

Aggiornamento

19/03/2024 16:30